San Gennaro e Santa Patrizia a Napoli
Napoli è una città che affascina non solo per il suo patrimonio storico-artistico, ma anche se la si osserva dal punto di vista antropologico. La quotidianità dei napoletani, per esempio, è scandita da una ritualità che sfocia deliberatamente tanto nel sacro quanto nel profano, in cui concetti di religione e superstizione non sono opposti l’uno all’altro ma cooperano nel creare una dimensione dentro la quale il napoletano si sente sicuro e protetto.
“Il sangue che ri-bolle: da San Gennaro a Santa Patrizia” è un itinerario che tratta della vita, delle storie e delle reliquie di due tra i santi più cari al popolo napoletano, noti per il prodigio ad essi legato e che ormai da secoli si perpetua: la liquefazione del sangue.
“DEVOZIONE PARTENOPEA”
Anche se in tempi e in periodi diversi dell’anno, questi due santi quasi sempre manifestano la loro presenza e la loro potenza attraverso tale prodigio. Santa Patrizia con una cadenza settimanale, precisamente ogni martedì mattina, oltre che in concomitanza con il giorno in cui si festeggia la santa (25 agosto). Nel caso, invece, di San Gennaro, la liquefazione del sangue avviene tre volte l’anno: il 19 settembre, il 16 dicembre e il sabato che precede la prima domenica di maggio.
Il filo conduttore dell’intero percorso è, pertanto, il sangue (simboleggiante la morte, ma anche e soprattutto la vita) il quale manifesta la sua vitalità intrinseca liquefacendosi e coagulandosi, sfuggendo a qualsiasi spiegazione logica e scientifica. Un sangue che ribolle proprio perché in continua attività, mosso da una potenza soprannaturale e a cui, più fortemente nel caso di San Gennaro, sono legati timori e speranze della città.
Il visitatore resterà abbagliato dall’opulenza artistica fruibile all’interno degli edifici sacri, ma resterà in particolar modo affascinato dal mistero, dal prodigio e dalla ierofania che circondano le due figure protagoniste dell’itinerario.