8 Marzo 2021, festa della donna. Altro giorno, dove il consumismo impera: fiori, mimose, cioccolatini, gioielli, ecc.
Feste serali, locali e divertimento per comitive di donne, che per una sera forse desiderano “svestirsi”, dell’essere donne.
Perché esserlo è una bella sfida, in una società dove per essere presa sul serio di lavorare… di più.
Tuttavia forse al di là dei luoghi comuni, non è dunque così sbagliato, in questo giorno, porre attenzione su l’altra metà del cielo.
La donna, una forza ed una capacità di resistere a tutto. Se l’uomo ha tra le sue caratteristiche peculiari, maggiore forza fisica, per la donna: la resistenza è sicuramente ciò che la contraddistingue.
Napoli annovera tantissimi esempi di donne che hanno amato, lottato, difeso, i propri diritti ed ideali, senza mai risparmiarsi. Il gentil sesso partenopeo, fatto di nomi quali: Maddalena Cerasuolo, a lei è dedicato il ponte del quartiere della Sanità, detta affettuosamente Lenuccia, era un’operaia che partecipò attivamente alla battaglia delle 4 giornate di Napoli, contro l’esercito tedesco, al fianco del padre con i partigiani dei rioni Materdei e Stella.
Operò nei servizi segreti Ed ebbe la medaglia al valor militare. Eleonora Pimentel Fonseca fu una delle figure di spicco della rivoluzione del 1799, partecipò alla conquista di Castel Sant’Elmo e fu sempre lei a dirigere il primo periodico napoletano, e lo avrebbe fatto per parecchio tempo, se non fosse salita sul patibolo terminata la rivoluzione. Famose le sue parole: “forse un giorno gioverà ricordare tutto questo”.
Stessa fine toccò a Luisa Sanfelice, a 17 anni sposò il nobile cugino, quest’ultimo la introdusse ben presto in una girandola di amanti e potere, suo malgrado ti ritrovo coinvolta, nei fatti del 99. O le nostre grandi attrici quali: Titina De Filippo, Sofia Loren, Luisa Conte ed alle più recenti ed affascinanti Serena Rossi e Luisa Ranieri.
Icona del teatro napoletano, Titina De Filippo, prima dei 3 figli, raggiunse la massima espressione nel personaggio, dei personaggi di Eduardo, quello più amato e più drammatico di tutti, quello di più struggente bellezza, la bellezza del sacrificio di una mamma: in Filumena Marturano.
È giusto dunque festeggiare la femminilità, La donna, il valore in rosa? Si provano sentimenti contrastanti nei confronti di questa festa.
Tuttavia, essere nata donna? Che meraviglia.
Un giorno di sole dopo settimane di pioggia, si festeggia e perché non dedicare 24 ore /24 ore soltanto alla più bella delle cose del creato.
Riflettiamo sui comportamenti, sui talenti e sui tanti femminicidi che ogni giorno avvengono in tutto il mondo, che tristezza, una fitta al cuore aprire il giornale o accendere la TV e sapere di questi avvenimenti.
Vivete in armonia uomini, beati tra le donne, che è meglio!