Giovedì 18 marzo in prima serata su rai uno, la storia di Renato Carosone non ha deluso per leggerezza e spensieratezza della narrazione.
Il grande maestro napoletano conquista ancora con la sua semplice genialità e molteplicità di armonie. Carosone Carosello ha fatto trascorrere una serata piacevole e rilassante nella memoria della canzone partenopea, di quella tra le più divertenti.
Magistrale interpretazione di Eduardo Scarpetta, buon sangue non mente, trisnipote dell’omonimo commediografo, autore di commedie tra le più esilaranti del teatro napoletano come: O’Scarfalietto, Na Santarella o Miseria e nobiltà e Nu turco napuletano interpretate anche dal grande Totò nei suoi pochi film a colori. Il ventisettenne Scarpetta in teatro e sul set, da quando aveva 9 anni, è stato bravo nel raccontare le vicende personali e le vittorie professionali di Carosone, interpretando la figura dell’uomo artista, uomo amante della musica ma anche dell’uomo innamorato della sua famiglia, per la quale infatti decise di ritirarsi dalle scene a soli 39 anni.
Bravo anche nel canto, nonostante non si possa definire un cantante, Scarpetta è riuscito a ricalcare la vocalità di Carosone. Ottimo anche Vincenzo Nemolato nelle vesti di Gegè di Giacomo, personaggio stravagante, simpatico, fondamentale, all’interno dell’orchestra e della band.
Il film è stato un omaggio all’uomo, all’artista scomparso 20 anni fa. Renato Carosone e la sua orchestra con le sue canzoni, è stato per tre volte prima in classifica in America… E scusate se è poco!
La semplicità, la leggerezza dei suoi motivi, delle sue canzoni fanno parte di tutti noi. Fanno parte della giovinezza di una generazione adesso in pericolo per via del covid-19, una generazione che faceva le feste in casa e sulle terrazze.
Le sue melodie ancora hanno quella freschezza giovanile libera che fa ballare, divertire e battere le mani in qualsiasi occasione: una serata, un karaoke.
Questa è la potenza della musica, del ricordo, dell’emozione che in essa si nasconde interpreta ed esprime un’emozione racchiusa in un tamburellare su di un tavolo.
Viva Carosone… Cantanapoli….!