Riprendono! Riprendono finalmente dopo mesi e mesi di silenzio forzato, i concerti estivi dell’associazione Alessandro Scarlatti a Villa Pignatelli, la stupenda location della rassegna “Musica sotto le stelle “.
La notizia è stata diffusa ufficialmente dall’Associazione Musicale Alessandro Scarlatti, i concerti riprenderanno insicurezza, all’aperto, nei giardini dell’ affascinante Villa, in collaborazione con la direzione regionale musei Campania, la rassegna riprende dal vivo.
Due saranno i temi portanti dei 20 concerti, tra giugno e luglio. Ci sarà una differenziazione di programma, quelli del martedì vedranno esibirsi artisti e repertori napoletani o campani; quelli del venerdì invece offriranno un tributo ai 250 anni dalla nascita di Ludwig van Beethoven, saranno infatti eseguite 32 sonate per pianoforte in dieci concerti affidata giovani talenti campani in collaborazione con il Conservatorio Giuseppe Martucci di Salerno.
Il numero massimo sarà di 100 spettatori, con due performance a sera: alle ore 19 e alle ore 21. La rassegna si aprirà martedì 8 giugno “sdoppiati” anche quest’anno alle ore 19 e alle ore 21 con Roberto Prosseda, pianista eclettico ed innovativo, ideatore del concerto/spettacolo in cui propone una sfida all’ultimo tasto il robot TeoTronico. In campo più tradizionale, Roberto Prosseda ha riscoperto ed eseguito più di cinquanta brani inediti di Mendelssohn in prima esecuzione mondiale.
Oltre alla carriera da solista – che lo ha visto esibirsi con i Berliner Symphoniker, la Mozarteum Orchestra, la London Philharmonic Orchestra, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma e la Filarmonica della Scala – ha avuto modo di collaborare con diversi compositori per il cinema, primo fra tutti Ennio Morricone.
In questo programma riunisce la sua ricerca su questi due compositori, con un inedito di Morricone ispirato a Johann Sebastian Bach. Beethoven è forse tra tutti gli autori quello che maggiormente, lascia domande irrisolte, alle quali è difficile rispondere.
Un’anima sofferente, in perenne conflitto, un uomo geniale ma profondamente infelice. Un uomo a cavallo tra due secoli, tra sette e Ottocento, tra studi classici e naturale propensione verso quel romanticismo tedesco che turbava e turba anche adesso, chi riesce a chiudere gli occhi,chi riesce ad abbandonarsi senza freni alla magia che la musica provoca; facendo dilagare la meraviglia, che una consecutio di note, su di un pentagramma nero e bianco, è capace di creare.
Sarà certamente incantevole, ascoltarlo nell’atmosfera dei giardini di Villa Pignatelli. Sarà un’esperienza, più che un concerto all’aperto, in una tiepida serata di giugno o afosa notte di luglio. Le sonate di Beethoven sono tentacoli del suo pensiero, della sua mente che dopo 250 anni, cercano ancora di raggiungerci , cercano ancora di spiegarci ciò che egli sentiva dentro di sé, nonostante egli non sentisse nulla. La sordità di Beethoven, la più terribile delle menomazioni, per chi aveva nella musica la sua ragione di vita.