Ieri, la conferenza stampa al MANN, per illustrare, un allestimento nuovo: la Piana Campana. Ottocento reperti, nella maggior parte inediti, provenienti da Cuma, Nola, Capua, Gricignano di Aversa e Carinaro.
Un percorso espositivo visitabile dal 16 luglio, si articola in due sale: la prima dedicata al territorio, la seconda incentrata sulle collezioni del Museo Archeologico nazionale di Napoli.
Nelle vetrine esposti: testimonianze, utensili, vasi ritrovati durante i lavori e gli scavi per US navi e treno alta velocità a Gracignano di Aversa e Carinaro in provincia di Caserta.
Una terra, La piana Campana in continua rinascita, popolata da ricchezza e fertilità, perché se le eruzioni i terremoti frequenti distruggevano, d’altra parte innescavano moti di cambiamento continuo e dinamiche di sviluppo, di difficile individuazione altrove, nel Mediterraneo.
I tesori della necropoli di Carinaro XI-X sec. a.C, quelli facenti parte del corredo della tomba 1 di Cales 630-600 a.C, sono afferenti alle collezioni Borgia, del volume altresì esposto, in una vetrina, esso trasuda tutta la bellezza del tempo, che passa e che è passato, da questi antichi popoli a noi. Passeggiando tra le vetrine, ci si imbatte negli splendori orientalizzanti di Cales (Calvi Risorta), provenienti dalla tomba 89 della bambina di Cales, con reperti di pregio come: la canocchia blu ed i calzari in bronzo, oggetti provenienti dal santuario della dea Marica, alla foce del Garigliano.
Il progetto “La piana campana” mette in luce quanto, chi sia arrivato dal mare, come i Fenici, i Greci, i popoli del Mediterraneo Occidentale ed orientale, trovassero già un intrigo di strade, già delle case e dei commerci, completamente assestati e sviluppati, ed in grado di supportare ed integrare nuove culture o lingue.
Dagli arredi, dalle informazioni che questi reperti ci danno, siamo così in grado di accendere i riflettori su una serie di attività commerciali ed imprenditoriali della nostra regione.
La Campania Felix, diede sostegno allo sviluppo di quella che sarà la civiltà romana. Roma caput mundi? Sicuramente, ma il substrato sul quale ha messo il piede per salire il gradino verso la grandezza gliel’hanno offerto le popolazioni e ciò che si era sviluppato qui.
La Campania, Napoli ancora una volta capitale d’Europa dell’Occidente, della cultura occidentale. Un ombelico generoso, la nostra regione il centro di un Mediterraneo industrioso e attivissimo.
Oggi come ieri, siamo un popolo pieno di risorse, secondi a nessuno.