Lutto nel mondo della cultura, è morto Tullio Pronti
A dare notizia della scomparsa di Tullio Pironti è stato, su Twitter, Francesco Nicodemo, che ha scritto: È morto il più grande editore napoletano.
Ha portato in Italia Bret Easton Ellis e Raymond Carver e pubblicato ‘Il Camorrista’ di Joe Marrazzo.
Un pugile intellettuale che si è goduto la vita, fino all’ultimo round.
Piazza Dante è più buia, Napoli è più sola senza il suo sorriso. Noto editore napoletano e titolare della storica libreria omonima, si è spento all’età di 84 anni.
Insieme alla statua del sommo poeta, era uno dei simboli di piazza Dante, nel cuore di Napoli, dove sorgevano la casa editrice e la libreria annessa, all’esterno della quale non era difficile incontrarlo fino a poco tempo fa.
Una vita incredibile: ex pugile, peso welter, convocato anche dalla Nazionale italiana di boxe, Tullio Pironti decide, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta di dedicarsi all’editoria: la sua carriera comincia nel 1972, quando pubblica “La lunga notte dei Fedayn”, libro del giornalista Mimmo Carratelli, all’indomani degli attentati alle Olimpiadi di Monaco nei quali morirono nove atleti israeliani, cinque attentatori palestinesi e un poliziotto tedesco.
Grazie alla sua attività di editore, poi, Tullio Pironti è stato il primo a far conoscere in Italia autori diventati di culto come Bret Easton Ellis (nelle traduzioni del compianto Francesco Durante), Don De Lillo e Raymond Carver, oltre a pubblicare “Il Camorrista” di Giuseppe, Joe, Marrazzo, ispirato alla figura del boss Raffaele Cutolo dal quale è stato tratto il noto film di Giuseppe Tornatore con Ben Gazzara.
Carratelli aveva curato l’autobiografia di Pironti, “Libri e cazzotti” che dovrebbe a breve essere ripubblicata con Bompiani.
Cordoglio nel mondo della cultura e politica, Bassolino e De Magistris commentano:” Napoli sarà più sola senza lo sguardo e la schiettezza di Tullio. Addio ad una figura unica ed originale di Napoli.
Editore impegnato nel ‘cuore’ del centro antico della metropoli: amava il contatto diretto con le persone, in particolare con i giovani, con gli studenti, per i quali era un esempio.
È stato un punto di riferimento per la cultura a Napoli, sia per quella dall’animo colto, sia per quella dall’espressione più popolare.
Lo ricordiamo con grande stima e affetto. Questo il comunicato di De Luca.
Le librerie: negozi grandi o negozietti sono quei luoghi, dove anche se non lo senti perfettamente ed in modo chiaro e nitido, dagli scaffali arrivano bisbigli e odori.
Sono i personaggi dei libri che con le loro storie, vite, imprigionati tra le pagine, chiedono di uscire, sono gli odori della carta che fresca di stampa è pronta ad essere sfogliate e a sprigionare quell’inconfondibile profumo di inchiostro.
Una libreria per il suo proprietario non è un negozio qualunque, è molto di più.
Perfino la polvere sullo scaffale è diversa ed ha una sua poesia.
Ciao Tullio, raccontaci ancora però… non smettere!