In Vitro Humanitas, le sculture in vetro che dialogano con le Macchine Anatomiche del Principe di Sansevero.
La mostra ” In vitro Humanitas” presentata oggi alla stampa, al Museo Cappella Sansevero, sarà visitabile da domani 16 novembre fino al 16 gennaio 2023.
In questo periodo saranno esposte, nella cavea sotterranea della cappella, due opere dell’artista veneziano Mauro Bonaventura. Un vero e proprio dialogo tra le due opere in vetro e le due enigmatiche Macchine Anatomiche ideate da Raimondo di Sangro VII principe di Sansevero.
Mauro Bonaventura espone per la prima volta a Napoli, le istallazioni dei due corpi vitrei. Si potranno ammirare l’Homo Erectus, complessa scultura in vetro policromo, e Flying, figura sospesa che ricorda il Tuffatore di Paestum del V secolo a.C.
Tutte e due le opere sono state allestite volutamente nella cavea della cappella, proprio in prossimità delle due Macchine anatomiche, prodotti di finissimo artigianato e opera d’arte, frutto degli interessi scientifici e medici del Principe di Sansevero e del medico Palermitano Giuseppe Salerno, ancora oggi avvolte da un fitto alone di mistero e che vennero realizzate a metà del settecento.
L’artista, con il suo stile inconfondibile nei suoi lavori in vetro modellato a lume, ispirandosi all’intrico dei vasi sanguigni delle macchine anatomiche, replica il reticolo con la lavorazione del vetro.
Figure umane interamente costruite in vetro, lucido e trasparente oppure opaco, modellato in una rete di fili intrecciati che acquistano sostanza attraverso il colore e i riflessi della luce.
Mauro Bonaventura ha voluto fare un omaggio al Principe di Sansevero, alla sua personalità poliedrica e al suo amore per ogni genere di sperimentazione compreso l’utilizzo del vetro.
Dalle fonti si apprende, infatti, che stanco di doversi servire delle vetrerie di Napoli per alcuni dei suoi esperimenti fisico chimici, Raimondo di Sangro si allestì nei sotterranei di Palazzo Sansevero “una fornace a foggia di quella de’ vetraj, ma di una particolar costruttura” e si cimentò anche nella colorazione del vetro, ottenendo risultati eccellenti.
“Quando ho visto le opere di Mauro Bonaventura, sono rimasta immediatamente affascinata dagli intrichi di quei corpi plasmati con “tecniche antiche, rigorosamente artigianali”, come egli stesso racconta”, scrive nell’introduzione al catalogo Maria Alessandra Masucci, presidente del Museo Cappella Sansevero. “Al principe-ho pensato-sarebbe piaciuto Mauro Bonaventura. Non solo per le affinità estetiche tra le sue sculture vitree e le macchine anatomiche(…)”
Jean BlanChaert, gallerista, curatore e critico d’arte ha aggiunto” Mauro Bonaventura è sempre stato affascinato dalla macchina più misteriosa che Dio abbia creato, cioè l’uomo. Racconta le su storie come se il vetro fosse il chiostro, adoperando la cannula fiammeggiante a mo’ di matita. Come un chirurgo vascolare, ha studiato anatomia per proporre in vetro una sintesi coerente del nostro sistema arterioso. Il principe è riuscito a rendere immortale questo luogo, ma non avrebbe mai immaginato di ospitare un giorno delle Macchine anatomiche di vetro, poetiche e scientifiche allo stesso tempo.”