Omaggio al Maestro Vitale: Spinacorona
Nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone, si è tenuto il concerto Spinacorona, dove si è esibito il maestro Michele Campanella al pianoforte in programma, musica di Schumann.
Il maestro entusiasta ed orgoglioso ha detto: “Quando cominciammo nel 2017 noi di Spinacorona, sempre gli stessi, sempre appassionati, talvolta preoccupati, sempre pronti a ripartire, non ci eravamo posti alcun traguardo a lungo termine, soddisfatti della conclusione dell’avventura per cui avevamo lottato dodici mesi.
Ora, a guardare indietro, possiamo dirci orgogliosi della creazione di un format sempre più conosciuto e amato, fonte di ispirazione anche per altre iniziative.
Siamo convinti che l’accostamento della Bellezza, della Storia e del Suono produca una sintesi felicissima che arricchisce chiunque voglia mettersi in gioco.
Spinacorona ama Napoli, Napoli abbraccia Spinacorona.
Anche il sindaco Manfredi ha mostrato grande approvazione soprattutto per le location scelte – ” Si conferma come una rassegna musicale di spessore che l’Amministrazione sostiene in una programmazione culturale di alto livello. Grande qualità in connessione con le bellezze della città. L’edizione 2024 del festival, pensata come un omaggio al maestro del pianoforte Vincenzo Vitale nel quarantennale della scomparsa, promuove infatti la rigenerazione dei luoghi di straordinaria bellezza e dei tesori d’arte poco conosciuti di Napoli attraverso il potere della musica. Non a caso tra le tappe c’è anche la chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato, che abbiamo recentemente restituito alla città“, ha detto.
Molti sono gli allievi di Vincenzo Vitale, tra i quali Riccardo Muti, Laura De Fusco.
In particolare il Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli ha potuto continuare la direzione tracciata dal Maestro, ancora molto viva e rilevante nel panorama musicale attraverso una seconda generazione di pianisti, allievi degli allievi di Vincenzo Vitale, che si distinguono nei circuiti internazionali concertistici e didattici, fra cui, Giovanni Alvino, Antonello Cannavale.
La tecnica pianistica insegnata da Vitale costituiva una rielaborazione della “tecnica del peso”, che era stata teorizzata tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento da diversi studiosi e didattici.
Le novità introdotte da Vitale nella didattica pianistica sono di tipo sia concettuale che puramente tecnico.
L’idea fondamentale è quella che ogni caratteristica del suono percepito debba corrispondere univocamente (per l’orecchio allenato e sensibile) a un determinato gesto tecnico; ciò rende possibile il controllo di aspetti tecnici dell’esecuzione attraverso l’ascolto del suono.
È poco da dire un grande dell’arte pianistica napoletana.