Come back to Capodimonte

L’identità delle collezioni storiche di Capodimonte è un patrimonio di Napoli. Con il ritorno a casa di tante opere iconiche e il loro riallestimento, parte oggi una nuova fase, anche nel dialogo del museo con il suo territorio”, ha dichiarato il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Eike Schmidt.

Questo non vuol dire che i nostri capolavori debbano essere considerati tutti e sempre inamovibili. Vogliamo però che il museo si imponga nuovamente quale meta irrinunciabile del turismo culturale italiano, con flussi più adeguati al suo prestigio, che i cittadini lo frequentino con orgoglio, riconoscendosi nella sua storia per trasmetterla alle giovani generazioni. Capodimonte deve tornare ad essere conosciuta, valorizzata e comunicata per l’immensa ricchezza della sua pinacoteca, seconda in Italia solo agli Uffizi, e circondata dal magnifico Real Bosco, il parco urbano più grande d’Europa. La scelta di questo allestimento che riunisce diciotto grandi opere, assenti da tempo dal museo, è stata dettata anche dai lavori in corso per la transizione digitale ed ecologica. Il risultato è però magnifico. Certo una visita così densa ed emozionante può avvenire solo qui, a Capodimonte

Rientrati dopo lunghi prestiti diciotto capolavori simbolo di Capodimonte: ora sono tutti riuniti in una sala, nella sala 62.

Finalmente!

Secondo il parere di chi scrive, perché di immaginarli in giro per i musei d’ Europa, non era più possibile.

Il nuovo allestimento intende non solo celebrare il ritorno a Napoli di alcune delle opere più rappresentative del museo, ma vuole anche ripercorrere come in un’ideale antologia la storia del collezionismo di Capodimonte: i Farnese, i Borbone, gli acquisti italiani, le donazioni fino all’arte contemporanea.

Diciotto opere simbolo delle collezioni del Museo e Real Bosco di Capodimonte, tutte appena rientrate da lunghi prestiti in Italia e all’estero, saranno riunite a partire dal 24 ottobre in un’unica sala, completamente riallestita, illuminata a dovere.

Sono già stati realizzati infatti gli interventi di illuminotecnica (sostituzione delle lampade con tecnologia a Led per il risparmio energetico) previsti nell’intero Palazzo dall’innovativo Lighting concept.

Dallo scorso dicembre il museo ha avviato la sua transizione energetica, digitale ed economica in partenariato con Engie.

Con una “cantierizzazione per fasi”, fino a dicembre 2025 resteranno chiuse solo alcune aree e sezioni del museo e sarà assicurata al pubblico la fruizione delle principali collezioni che oggi  dunque tornano al completo.

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Di Valeria Garofalo

Laureata in Conservazione dei Beni Culturali innamorata dell'incanto che questa città sprigiona, capace di emozionarsi ovunque la scia di una melodia sia in grado di portarmi. ...questa sono io

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