Miseria & Miseria
Nel Miseria e Nobiltà di Luciano Melchionna e Lello Arena, c’è Scarpetta ma non c’è Scarpetta.
A chi di noi, approcciandosi ad un titolo così noto come Miseria e Nobiltà, non viene in mente il Felice Sciosciammocca di Totò o le tante messe in scena, amatoriali e non, che ne riprendono le gesta?
Niente di tutto questo, la commedia e fresca ed attuale che sembra scritta oggi, Scarpetta, resta nel testo, con una narrazione fedele, eppure, tutto scompare e nessuno del cast, tutti bravissimi, ricorda le rappresentazioni passate.
Provarsi con un testo, cosi noto, è davvero un doppio salto mortale e chi vi scrive e arrivato a teatro, con una vena di scetticismo, anche se conoscendo Melchionna, mi aspettavo, in realtà, qualche colpo di scena, che in realtà non c’è… come lo stesso Melchionna, mi ha svelato, prima della rappresentazione… “tutto comincia in sordina” e quasi, si assiste ad una copia fedele di Scarpetta, ma già dopo le prime battute, tutto si dissolve e di Scarpetta restano solo citazioni.
Le scene, del magistrale, Roberto Crea, hanno quasi una narrazione a sé.
Personalmente, parafrasando mi viene da dire “fatti non foste a viver come topi”, una lettura di come il mondo di sotto (Miseria) ed il mondo di sopra (Nobiltà), portano in sé le stesse miserie, del resto, e sotto i nostri occhi, un mondo social che ormai abbrutisce l’essere umano, a cavia, piuttosto che elevarlo “per seguir virtute e canoscenza.”
Non resta che, consigliare, di recarsi presso il teatro Augusteo di Napoli da sabato 23 novembre a domenica 1 dicembre 2024, per assistere “Miseria e Miseria”.
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