Ieri, la riapertura del teatro San Carlo in presenza, alle ore 19, “La traviata”, di Giuseppe Verdi, in forma semiscenica regia di Marina Bianchi e direzione di Karel Mark Chicon. Violetta Valery, è il soprano Ailyn Perez in alternanza con Alexandra Kurzak,i tenori Carini e Magri interpretano, Alfredo Germont e George Gaguidze sarà Giorgio Germont, repliche fino al 23 di maggio.
Ormai, la Campania è in zona gialla, dunque il teatro riapre in sicurezza, per la gioia di chi aspettava, dopo mesi di programmazione on-line. 33 gli spettacoli e 19 gli eventi in totale, fino al 31 di luglio. La rassegna: Regione Lirica, vedrà sul palcoscenico in Piazza del Plebiscito le star internazionali Elīna Garanča in Carmen di Georges Bizet (il 25 e il 27 giugno); e Anna Netrebko, Luca Salsi, Anita Rachvelishvili, Yusif Eyvazov per Il Trovatore di Giuseppe Verdi (il 15 e il 17 luglio); Il 4 luglio balletto Da Petipa a Nureyev, il 7 luglio concerto di Valčuha, solista il mezzosoprano Ekaterina Semenchuk.
Si torna in teatro dal 25 al 31 luglio con L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti per la regia di Damiano Michieletto con la direzione di Riccardo Frizza. Protagonisti Rosa Feola (Adina), Xabier Anduaga (Nemorino), Gabriele Viviani (Belcore) e Nicola Alaimo (Dottore Dulcamara) e Francesca Benitez (Giannetta). Ripartono anche le visite guidate al teatro e al museo. Il capolavoro di Verdi, l’Opera ottocentesca per eccellenza, la più rappresentata del carnet delle opere verdiane e italiane all’estero, non delude mai. In tre atti, su libretto di Francesco Maria Piave è un adattamento per il melodramma, del celebre romanzo: La signora delle camelie, di Alexandre Dumas figlio, edito nel 1848, composto nello spazio di un mese, il romanzo è la trasposizione romanzata della storia d’amore dell’autore con Marie Duplessis e rappresenta la vita e segreti di quello che nel dramma omonimo viene definito il demi-monde. Ha ispirato numerose versioni teatrali e cinematografiche, l’ultima del 2005.
Sul palcoscenico, i costumi, gli abiti, il Brindisi e le celebri danze e motivi, riportano in una Parigi, pre belle epoque, che fanno sognare sperare fino all’ultimo, fino all’ultima nota, ogni volta in un lieto fine; tuttavia il bello della magia, della sala scura di un teatro, è proprio questo, che l’impossibile… possa avvenire…che il finale desiderato si concretizzi… sulla scena, tra i violini …nella fantasia che talvolta eguaglia la realtà ed ogni tanto la supera.