Ieri sera, la musica di Georges Bizet, ha riempito Piazza Plebiscito a Napoli, con un fremito di passione. Circa 450 gli spettatori che hanno assistito alla Carmen in formula di concerto, eseguita dall’Orchestra del teatro San Carlo diretta da Dan Hettinger.
Con la diva lettone, sul palco, Brian Jadge sarà Don José e Mattia Olivieri a dare voce a Escamillo, Selene Zanetti è stata Micaëla, mentre Gabriele Sagona, Daniele Terenzi, Aurora Faggioli e Mariam Battistelli, rispettivamente Zuniga, Moralès, Mercédès e Frasquita; il Coro di voci bianche è stato diretto da Stefania Rinaldi e il Maestro del Coro, Josè Luis Basso, hanno completato il cast Michele Patti (Dancairo), Antonietta Bellone (venditrice di arance) e Alessandro Lerro (Un Bohémien).
Riparte così la stagione lirica del teatro San Carlo di Napoli, con un cartellone ricco di appuntamenti imperdibili; prossimo Il Trovatore di G.Verdi, con il celebre soprano Anna Netrebko, interessanti anche i prossimi spettacoli con la danza, il 4 luglio 2021 su musiche di Tchaikovsky, dalla Bella addormentata e Il lago dei Cigni.
Carmen è un’opéra-comique di Georges Bizet composta di quattro atti (o quadri, come vengono chiamati dal compositore), su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy. Tratta dalla novella omonima di Prosper Mérimée (1845). Bizet stesso collaborò al libretto, scrivendo anche le parole della celebre habanera L’amour est un oiseau rebelle. La sua prima rappresentazione avvenne all’Opéra-Comique di Parigi il 3 marzo 1875. Inizialmente l’opera non ebbe grande successo, così che Bizet, morto tre mesi dopo la prima rappresentazione, non poté vederne la fortuna.
Dunque una serata magica, all’insegna del bel canto, grazie alla stupenda voce del mezzosoprano Elina Garanca, che grazie a grande tecnica e convincente vocalità timbrica, ha davvero incantato il pubblico, lanciando gli spettatori, in un dolce, ma impetuoso vortice di fraseggi perfetti.
La Carmen è un’opera verista romantica e piena di sensualità. Un dramma che sempre, fino all’ultima nota, regala emozione ed una sensazione, di forza, motivi forti e prorompenti come il Preludio e l’introduzione al IV atto o dolci e narrativi come la pastorale, dove i violini hanno accarezzato gli spettatori, mentre respiravano il profumo del mare, che non molto distante, docilmente assorbiva tutta la partitura, come una quieta tiepida culla, in una calda sera d’estate mediterranea.