Pompei non finisce mai di stupire, è uno scrigno che rivela sempre nuovi tesori. Al di là della questione di merito di cui parleranno gli studiosi, va sottolineato il valore globale di questo sito al quale stiamo dedicando le nostre cure.
La tutela e lo sviluppo del patrimonio, in ossequio all’art. 9 della Costituzione, sono una priorità assoluta”, sottolinea il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Si tratta di un affresco di duemila anni fa, scoperto nel sito archeologico nell’ambito dei nuovi scavi nell’insula 10 della Regio IX. La natura morta si trova sulla parete di un’antica casa pompeiana, e al primo sguardo l’iconografia inganna l’occhio con l’immagine di una pizza.
Opzione bizzarra se pensiamo anche solo al fatto che duemila anni fa mancassero alcuni degli ingredienti fondamentali per la ricetta, come pomodoro, verrà portato dalle Americhe, molto moltissimo tempo dopo e mozzarella: l’origine di quest’ ultima risale al 1300.
La tradizione infatti narra che i monaci del monastero di San Lorenzo di Capua offrivano a tutti i pellegrini in viaggio un formaggio chiamato “mozza” o “provatura”.
Eppure l’immagine ricorda proprio quella di una pizza, e se non è quella che tutti conosciamo oggi potrebbe essere una specie di focaccia, comunque cotta in un forno a legna
“Si suppone che accanto a un calice di vino, posato su un vassoio di argento, sia raffigurata una focaccia di forma piatta che funge da supporto per frutti vari (individuabili un melograno e forse un dattero), condita con spezie o forse piuttosto con un tipo di pesto indicato da puntini color giallastro e ocra”, spiegano gli archeologi di Pompei in merito all’affresco.
E a “confermare” la notizia sembra essere proprio il fatto che la casa pompeiana dove è stato rinvenuto l’affresco un tempo ospitava un panificio con un forno annesso. Dunque le possibilità che si sfornassero biscotti e focacce oltre a pane e panini, è probabile.
Pompei continua a riservare grandi sorprese in materia di scoperte, restauri e novità. Alla riqualificazione del Carro della Sposa ritrovato nel 2021 e oggi completamente restaurato ed esposto a Roma, sono seguiti il restauro della Casa dei Vettii e la scoperta del pavimento a mosaico delle Terme Stabiane ed il Termopolio, mentre si profila per il 2024 la realizzazione del treno ad alta velocità che collegherà Roma a Pompei.
È interessante il parallelismo che propone in merito alla scoperta il direttore del Parco Archeologico Gabriel Zuchtriegel, consigliando una chiave di lettura dell’opera del tutto attuale: “Penso al contrasto tra un pasto frugale e semplice, che rimanda a una sfera tra il bucolico e il sacro, da un lato, e il lusso dei vassoi d’argento e la raffinatezza delle rappresentazioni artistiche e letterarie dall’altro.
Come non pensare alla pizza, anch’essa nata come un piatto povero nell’Italia meridionale, che ormai ha conquistato il mondo e viene servita anche in ristoranti stellati”. Piatto povero? Piatto straordinario direi.
Un piatto dai poliedrici significati.
La scusa per vedersi, parlare, stare in allegria, festeggiare. Qualsiasi motivo offra la possibilità di una pizza fumante è sempre ben accetto, da grandi e piccini.
La magia della farina e dell’umile acqua incanta tutti, da più di un secolo ormai; o forse di più? Chissà ?
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