Valeria Golino a Jasmine Trinca, passando per Claudia Gerini e Michela Andreozzi. Il primo film di Paola Cortellesi si intitola C’è ancora domani e, come annunciato dalla Direttrice Paola Malanga, è stato il titolo che ha aperto la diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma, che si è svolta dal 18 al 29 ottobre 2023 all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone.
Per il suo debutto dietro la macchina da presa, Paola Cortellesi ha scelto una strada ambiziosa: quella di un dramedy in bianco e nero ambientato nella Roma del Secondo Dopoguerra.
La Cortellesi dopo premi e riconoscimenti, si cimenta dietro la macchina da presa, con un cast perfetto nei ruoli previsti.
Il film, prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, società del gruppo Fremantle, e Vision Distribution, società del gruppo Sky, e scritto dalla stessa Paola Cortellesi insieme a Giulio Calenda e Furio Andreotti (già sceneggiatore di diversi successi come Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani, marito di Paola), parte da una famiglia che qualcuno definirebbe tradizionale.
Una famiglia composta da Delia, interpretata da Cortellesi, da suo marito Ivano, interpretato da Valerio Mastandrea, e dai loro tre figli.
Delia non ha mai sognato di essere niente di diverso da una madre e una moglie, anche se avere a che fare tutti i giorni con un marito che esercita il suo potere come se fosse il padrone, rinfacciando a lei e agli altri i pochi soldi che riesce a portare a casa, non aiuta.
La pellicola affronta il difficile drammatico tema della condizione delle donne, nel periodo bellico degli anni 50 in Italia.
Le scene in cui Delia subisce il marito, nel suo carattere, negli abusi verbali e fisici.
Tuttavia la Cortellesi utilizza un linguaggio capace di confezionare le scene in modo elegante, Delia è purtroppo costretta a sopportare anche il suocero un vecchio livoroso e dispotico che è anche l’unica persona a cui Ivano suo marito dà retta.
L’unico sollievo per la protagonista è l’amica Marisa (Emanuela Fanelli, fresca di David), con cui condivide momenti di leggerezza e qualche intima confidenza fino a quando, in primavera, la sua primogenita Marcella (Romana Maggiora Vergano) è pronta a convolare a nozze con Giulio (Francesco Centorame) per liberarsi una volta per tutte dalla sua famiglia.
Le cose, però, subiranno una sterzata quando Delia riceverà una lettera misteriosa che la aiuterà a trovare il coraggio di immaginare un futuro migliore, anche se non sarà facile.
Il film termina con Delia che si reca alle urne. Il diritto al voto alle donne in Italia fu concesso solo nel 46, l’Italia è l’ultimo paese d’Europa ad aver dato il voto alle donne, 13 milioni circa di italiane si recarono a votare; una vittoria, un diritto, un dovere.
Nel film evidenziata anche l’impossibilità da parte di molte ragazzine, che all’epoca non veniva data la possibilità di studiare, disseminare dunque per un futuro migliore il seme dello sviluppo sociale ed economico della donna, della sua indipendenza, della sua dignità.
L’esordio alla regia di Paola Cortellesi è un film intimo e sorprendente girato in bianco e nero e ambientato nella Roma del Secondo Dopoguerra.
Ma per le donne si può parlare di guerra finita… oppure il dopoguerra per le donne deve ancora iniziare…?
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