Titolo: Donne per Napoli. Un omaggio.
Autori: Ico Gasparri (fotografie b/n) e Norbert Mauritius (dipinti-olio)
Inaugurazione: venerdì 24 novembre 2023, ore 19 Presso: Cappella Pappacoda – Largo San Giovanni Maggiore. Napoli
Apertura: tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19
Chiusura: 10 dicembre 2023
Testo critico: Ada Patrizia Fiorillo
Musiche all’inaugurazione: violinista Anke Becker
Il progetto sociale e artistico è composto da dodici ritratti fotografici in bianco e nero realizzati dall’artista napoletano Ico Gasparri ad altrettante donne di Napoli e da dodici ritratti a olio su tela opera di Norbert Mauritius, artista tedesco, ispirati a quegli stessi scatti esposti nella meravigliosa cornice della Cappella Pappacoda, gioiello dell’architettura napoletana del ‘400, restituita finalmente alla fruizione del pubblico grazie a importanti eventi culturaliesposizioni.
Le modelle sono riprese tutte con la stessa camicia bianca (di proprietà di uno degli autori) davanti muri, modanature e portali del Centro Storico di Napoli, scelti per la loro importanza ma anche per il loro stato di abbandono.
Una galleria di busti e architetture che denuncia il degrado di cui è vittima il patrimonio napoletano e al tempo stesso esalta queste dodici donne-simbolo che sintetizzano l’ossatura grazie alla quale “la città si tiene in piedi”.
Gli autori rendono omaggio a dodici donne che operano al di fuori delle istituzioni politiche e amministrative della città, quasi totalmente sconosciute, donne che sacrificano molto spesso gli interessi professionali e il proprio tempo vitale per svolgere un ruolo che altrimenti andrebbe semplicemente deserto, aiutando bambine e bambini, donne, uomini e famiglie, italiani e stranieri, ma anche piante, animali e monumenti a sopravvivere nel miglior modo possibile e cercare delle strade migliori per un futuro meno ingiusto.
Un complesso affresco civile, una scelta ardua che rimanda simbolicamente alle migliaia di donne napoletane che sostengono da sempre la città restando nell’anonimato delle loro case, delle scuole, delle associazioni di volontariato per necessità, bisogno, vocazione, idealità, altruismo.
Il progetto intende stimolare inoltre un’insolita riflessione su quella che loro definiscono la cittadinanza di genere, interrogando prima di ogni altro il genere maschile sull’assenza, la lontananza, l’indifferenza, la noncuranza – quando non sulla più criminale violenza – davanti alla vita propria, delle proprie famiglie, dei vicoli, dei quartieri, della città.
Con le dovute e rispettose eccezioni, mentre le donne continuano ad assumersi il carico di una città che non aiuta, gli uomini fanno altro o spesso non fanno nulla, lasciandole sole e guardando da un’altra parte.
Fenomeno antropologico complesso e tutto da indagare in cui si intrecciano, a volte in maniera fatale, la resistenza e il valore di questa città di genere con la decadenza del patrimonio storico e quella delle relazioni personali, l’amore, la cura e la partecipazione con l’indifferenza e la violenza.
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