Uno spartito è stato ritrovato in uno dei caveau tesorieri della Morgan Library & Museum di New York City.
Il curatore del polo museale, Robinson McClellan, era impegnato nell’esaminare una collezione di cimeli quando – riporta New York Times – si è imbattuto nell’articolo catalogato con il numero 147.
Di falsi e contraffatti la storia dell’arte è piena ed è per questo che molti esperti nel campo della musica classica hanno accolto con un certo scetticismo, per così dire, la notizia.
Fryderyk Chopin quando il direttore si è imbattuto nel documento è rimasto sorpreso da due scritte presenti sulla parte superiore del foglio.
In alto sulla sinistra la descrizione del brano: “Valse” che sta per Valzer.
In alto al centro il nome del compositore: “Chopin”.
In un primo momento, nonostante l’euforia del ritrovamento, McClellan non ha riconosciuto subito la composizione come autentica perché, dopo aver suonato le note riportate, ha scoperto un pezzo piuttosto insolito nel repertorio del maestro per via della sua lunghezza e dello stile.
Per fugare ogni dubbio, ha deciso quindi di consultare Jeffrey Kallberg, accademico di riconosciuta competenza e docente dell’Università della Pennsylvania.
Per poterne però accertare l’autenticità effettiva, è stato predisposto l’esame della carta e dell’inchiostro e sono stati poi esaminati anche eventuali danni e alterazioni.
Lo spartito, scritto su carta vergata realizzata a macchina con inchiostro ferro-gallico, risale al XIX secolo, ovvero a quando Chopin era ancora ventenne.
Sulla base del giudizio dell’esperto, “sebbene l’opera si ritenga completa – riporta Nyt -, il lavoro è più breve degli altri valzer di Chopin: è lungo solo 48 battute con una sola ripetizione.
Il pezzo, in tonalità di La minore, presenta insolite marcature dinamiche, tra cui un triplo forte, che indica il volume massimo, vicino all’inizio”.
Secondo il Morgan anche la grafia rispecchia quella del compositore, quindi l’unico enigma rimane l’apertura del Valzer.
“Moritz Kallberg, che ha contribuito ad autenticare la partitura, ha detto che la tonalità del valzer, La minore, potrebbe però offrire un indizio – scrive il quotidiano -.
Alcune delle musiche più turbolente di Chopin sono in quella tonalità, tra cui il cosiddetto studio “Winter Wind”; il Preludio n. 2 ; e segmenti della Ballata n. 2″.Per far rivivere questa eredità, il Nyt ha commissionato al pianista cinese Lang Lang l’esecuzione di questo “Valzer” con note rimaste a lungo mute.
Riscoprire, una delle emozioni più grandi, da Pompei domestico dei casti amanti a Picasso a Capri non potrei immaginare nulla di più entusiasmante.
Ogni tanto la vita dal passato riaffiora, prepotente ci riporta a fragranze, sonorità- in questo caso- e scene di vita di un tempo, che ci rinfrescano i legami con le radici dell’umanità.
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